Il primo uomo del Saint James si chiamava Edmond Lefébure, padre superiore dei Fratelli della Carità. Fu sua l’idea, nel 1765, di impiantare un mulino da canna da zucchero a servizio delle grandi piantagioni intorno alla località Saint Jacques, per poi distillarne il succo: era nato il primo rum agricole (distillato dal succo di canna fresco e non dalle melasse) della Martinica.
Nel 1882 arriva il secondo personaggio della storia, Paulin Lambert, che acquistò le piantagioni, il mulino e la colonna di distillazione in stile creole. Egli iniziò a imbottigliare il rum invece che a smerciarlo solo a barili e ne anglicizzò il nome: Saint Jacques divenne Saint James, più facile da ricordare, da dire e da esportare. Inoltre, Lambert fu il primo, dal 1885, a millesimare le sue bottiglie. Ricapitolando: un rum agricole, messo in bottiglia, con indicazione dell’annata e diventato simbolo della sua terra: era nata la leggenda. Nemmeno la spaventosa eruzione che nel 1902 distrusse Saint Pierre, la Parigi dei Caraibi concluse la storia: la distilleria fu spostata a sud dell’isola, a Saint-Marie.
Oggi la storia è incarnata da Jean Claude Benoit, da trent’anni alla guida del Saint James, in compagnia di Luca Gargano, il gran maestro del rum (non solo) in Italia.
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